In confidenza

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La semplicità e la essenzialità mi han sempre attratta forse perchè io propendo per il barocco, non so.
Questa foto la “rubai” ad una bloggher milanese che frequentavo ai tempi di Splinder. Era psicologa ( mio marito tende a dire”lei dice di essere una psicologa).
Una snob, questo sì. Separata, viveva con una gatta. L’unico figlio si accompagnava alla figlia di Ludovico Einaudi e lei lo nominava spesso.Vivevano in Germania.
La chiamavo di tanto in tanto, poi lasciai correre. Intuivo da alcune pause ed impercettibili segnali che lei non vedeva l’ora di chiudere la telefonata con me.
Amava civettare con gli uomini. In diverse occasioni mi spingeva a leggere o commentare tizio o caio.
Molte volte nella vita ho avuto bisogno ( chi non ne ha?) di confrontarmi, di aprire il cuore, di condividere disillusione, rabbia, sconcerto.
Pochissime volte ho trovato interlocutori validi. Credo che molti non li trovino.

Nei nostri tempi manca l’ascolto; di se stessi e degli altri. Mio marito, per mia fortuna, è un formidabile ascoltatore.

3 risposte a "In confidenza"

  1. Credo che la necessità di confrontarsi appartenga a tanti di noi. La rete è piena di narcisisti che si “raccontano” in un modo o nell’altro ma ben poca attenzione pongono all'”altro” da sè. Ascoltare non è da tutti. La foto è bella.

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